4.6.09

Riqualificazione urbanistica e architettonica area ex Lanerossi a Dueville (VI) - Mentioned

with Bandiera Architetti srl, Treviso Italy
chief architect: Francesco Bandiera
architect team: Max Foytik, Stefan Müller, Francesca Tornabene, Fabio Bacchin, Giovanna Brini.

I curated architectural project for former factory part, 3D, renderings, graphic layout.

All pictures courtesy of Bandiera Architetti srl



RELAZIONE DI PROGETTO

OBIETTIVI DEL PROGETTO La storica fabbrica ex Lanerossi e le tematiche connesse al suo recupero architettonico e riuso funzionale sono assunti, nella presente proposta progettuale, quali principi fondativi in grado di costituire il cardine, l’elemento ordinatore, di un nuovo sistema urbano centrale, capace non solo di accogliere nuove funzioni pubbliche e private, ma di attuare, nel rapporto tra il costruito e gli spazi di relazione e interconnessione, l’auspicata ricomposizione con le funzioni storiche consolidate, attualmente autonome e separate (la chiesa, il municipio, il parco, la stazione ferroviaria, il sistema scolastico). Le soluzioni architettoniche illustrate nel progetto sono necessariamente schematiche in rapporto alla scala urbana della proposta di intervento. Non sono state sviluppate pertanto soluzioni di dettaglio, né specifiche indicazioni su materiali e finiture, se non per quanto utile ad illustrare nella visualizzazione gli obiettivi generali della proposta.


LA FABBRICA EX LANEROSSI: recupero architettonico e riuso funzionale Il recupero proposto per il manufatto storico non ne altera il carattere di elemento individuale autonomo, mantenendo immutata, sul fronte stradale principale e lungo l’asse ferroviario, la sua immagine di spazio delimitato e chiuso, di grande contenitore, e affidando invece ai fronti interni, in particolare al lato est, le esigenze di apertura e permeabilità. Su questo fronte, che corrisponde al fabbricato storico a due piani, il progetto interviene incrementandone la trasparenza verso l’esterno mediante il prolungamento a terra delle aperture vetrate, e, al contempo, ripristinando il disegno originale delle partizioni di facciata della parte più antica (1911) che risulta parzialmente compromesso. La medesima attenzione il progetto pone nel recupero dello spazio interno, laddove il vecchio indifferenziato contenitore, il grande spazio, si deve articolare in nuovi e diversificati contenuti, fatti di funzioni pubbliche e commerciali, di spazi di relazione. L’inserimento delle partizioni è attento a non compromettere la lettura tipologica dello spazio interno, dei suoi elementi strutturali ed architettonici caratteristici: gli accessi, i percorsi, gli spazi interni ed esterni ai contenitori funzionali, sono articolati in stretta connessione con il passo serrato delle strutture, in modo da salvaguardare non soltanto la visibilità degli elementi storici, delle colonnine in ghisa, delle aperture a shed, ma anche la percezione del loro ritmo, continuamente iterato, attraverso l’uso, il più possibile esteso, di partizioni vetrate. Il progetto degli spazi interni colloca le funzioni commerciali e direzionali in stretta connessione al sistemi dei percorsi e degli spazi di relazione, riservando anche all’auditorium una posizione baricentrica privilegiata; colloca invece perimetralmente le funzioni pubbliche più specifiche, quali la scuola dell’infanzia, la scuola elementare, la biblioteca, il poliambulatorio, garantendo loro agevole e immediata possibilità di uscita verso l’esterno. In particolare le strutture sanitarie sono collocate in posizione strategica rispetto al principale sistema dei collegamenti stradali e ferroviari. La scatola spaziale originaria acquista necessariamente nuova articolazione, accogliendo anche delle eccezioni: in corrispondenza del principale spazio di relazione centrale l’intera copertura diviene trasparente, attribuendo connotazione di piazza coperta a questa ampia zona punteggiata di colonne; lo spazio dell’auditorium si connota necessariamente come un volume autonomo emergente dal corpo di fabbrica ed in esso incastonato, un contenitore traslucido che l’illuminazione notturna rende luminescente; in corrispondenza dei due complessi scolastici il contenitore originario viene modificato mediante sottrazione di volume per costituire i due patii attorno ai quali si organizzano le funzioni e i percorsi. Il progetto di recupero prevede di reimpiegare le colonne in ghisa eliminate nelle zone dei cortili scolastici per ripristinare la struttura originaria nella parte della fabbrica (sud-ovest) in cui questa risulta compromessa.


IL SISTEMA DEI PERCORSI E DEGLI SPAZI APERTI Un ampio percorso pedonale, ortogonale al principale fronte di fabbrica e adiacente al suo lato est, è il principale asse di connessione del sistema. Il percorso, che nel suo tratto iniziale è porticato con copertura vetrata, si prolunga oltre la cortina dell’edificato connotandosi quale porta d’accesso del nuovo centro, baricentrica rispetto al sistema delle funzioni pubbliche esistenti (chiesa, municipio, stazione ferroviaria). La scelta progettuale di mantenere il volume corrispondente all’ex abitazione del dirigente Lanerossi, quale contenitore di ulteriori spazi ad uso del Municipio, ha un significato storico, documentario della vita funzionale della fabbrica, e un senso urbanistico, quale elemento di chiusura verso il fronte stradale e di continuità della cortina edificata, in grado di conferire, per antitesi, maggiore vigore ed incisività all’asse di penetrazione. Il percorso coperto non solo costeggia la storica fabbrica, ma si articola sullo stesso ritmo serrato delle sue coperture, costituendone un ideale prolungamento, capace di organizzarne permeabilità e connessioni. Sul lato opposto il percorso si relaziona alle nuove volumetrie di progetto. In particolare nel primo tratto è affiancato da elementi volumetrici puntuali che ne accrescono la forza di penetrazione verso l’interno. Successivamente il nuovo sistema edificato si allarga in forma di corte di delimitazione di un ampio spazio pubblico aperto, nel quale il percorso stesso viene annesso: è la piazza, uno spazio centrale che fa da contrappunto alle funzioni e relazioni pubbliche che si articolano all’interno della fabbrica. Lungo il percorso porticato e nella parte sud della piazza il progetto colloca gli spazi del mercato, in stretta relazione con le funzioni commerciali; nella parte nord della piazza si trova un volume di connessione con i parcheggi al piano interrato e una struttura coperta ad uso degli esercizi commerciali di bar-ristorazione. L’asse connettivo principale attraversa l’intera area; una pensilina metallica aperta verso il parco, utile per l’attesa dell’autobus a servizio delle scuole, segna il limite della zona pedonale verso nord, configurando un’ulteriore spazio pubblico aperto centrato sul fulcro dell’antica ciminiera e animato dal bar-ristorante posto in questa zona di cerniera tra edificato e parco. Il progetto, alla scala urbana, prevede anche la possibilità di un passaggio pedonale in quota sopra la linea ferroviaria, adiacente alla stazione, oltre la quale è possibile collocare nuovi spazi a parcheggio a servizio del centro, sull’area dell’ex scalo merci.

NUOVE VOLUMETRIE CENTRALI E FUNZIONI INTEGRATE Le nuove volumetrie che il progetto dispone in stretta connessione con gli spazi pubblici di relazione e interconnessione attuano il mix funzionale che è proprio dei sistemi centrali. Gli edifici adiacenti e connessi al municipio accolgono il front-office e i nuovi uffici comunali mentre i fabbricati a corte sulla piazza dispongono al piano terra le destinazioni commerciali-direzionali, ai piani superiori quelle residenziali e al piano interrato i parcheggi ad uso pubblico e privato. Ampi spazi porticati realizzano la mediazione tra il costruito e lo spazio pubblico e individuano le connessioni secondarie.
IL PARCO BADEN POWELL Il ridisegno del parco urbano Baden Powell è volto a realizzare una continuità connettiva e visiva con il sistema degli spazi aperti centrali, oltre che ad individuare ed organizzare all’interno di esso funzioni esistenti e nuove aree tematiche. Il verde si affaccia a lambire la piazza mentre un filo d’acqua si dipana dal gomitolo-fontana nel cuore del parco fino a prorompere nel gioco di getti sequenziali al centro della piazza pedonale. Un filo della memoria che l’illuminazione notturna a led trasforma in lana-rossa… Un percorso diagonale connette il villino Maccà all’ex fabbrica, lungo la direttrice della storica ciminiera. Filari d’alberi in continuità con l’edificato della piazza si connotano come quinte verdi che contribuiscono a individuare le principali aree tematiche del parco: la zona a giochi per bambini a nord-est, il cinema all’aperto a sud-est, la zona a verde ad ovest. Sul fronte nord il terreno viene modellato mediante terrapieni che fungono da elementi di chiusura visiva del parco, isolandolo dalla strada.
L’ISOLA RESIDENZIALE A nord della fabbrica il progetto colloca le volumetrie puramente residenziali, e le dispone all’interno di un isolato, la cui dimensione privata è accentuata dalla scelta di porre gli involucri residenziali sopra una piattaforma sopraelevata di circa 1,5 m; ciò consente anche di ricavare, in seminterrato, un piano a parcheggio, riducendo le problematiche idrogeologiche connesse allo scavo. L’impianto trova le sue ragioni nel rapporto immediato con il contesto: rispetto alla direttrice ferroviaria i corpi di fabbrica sono disposti a pettine, riproponendo, su diversa scala, la successione seriale e serrata delle falde di copertura del manufatto industriale; verso la fabbrica, e parallelamente ad essa, un elemento volumetrico singolo fa da contrappunto all’arretramento del manufatto storico, qualificando lo spazio aperto in cui il progetto colloca le aree scoperte di pertinenza delle scuole; verso il parco l’edificato si sviluppa linearmente lungo l’asse di penetrazione principale; rispetto alla strada i nuovi volumi si costituiscono quali elementi di chiusura dell’intero sistema.
ENERGIA, CONFORT, ECOSOSTENIBILITÀ La rispondenza ai requisiti di ecosostenibilità è prevista attraverso un sistema integrato in cui convivono criteri di buon orientamento degli edifici, utilizzo di consistenti pacchetti di coibentazione termo-acustica, impiego di materiali naturali e/o a ridotto impatto ambientale, sfruttamento degli apporti energetici gratuiti e nuove tecnologie. I volumi residenziali sono concepiti con logge sul lato sud per favorire l’ombreggiamento estivo e l’apporto di calore solare invernale, maggiore isolamento e minime aperture sul lato nord. La produzione di energia avviene attraverso un sistema centralizzato di teleriscaldamento alimentato principalmente da un campo geotermico; volani di accumulo dei fluidi termovettori sono localizzati per edificio o per gruppi omogenei; campi solari termici integrati sulle coperture completano il sistema; campi fotovoltaici integrano l’alimentazione delle pompe di calore centralizzate. Tale sistema può essere esteso anche ad alimentare gli esistenti edifici pubblici presenti nell’area. Lo schema grafico contenuto nella tavola 01 illustra, in modo più esauriente, quanto qui sommariamente descritto.