with Bandiera Architetti srl, Treviso Italy
chief architect: Francesco Bandiera
architect team: Max Foytik, Stefan Müller, Francesca Tornabene, Fabio Bacchin, Giovanna Brini.
I curated architectural project for former factory part, 3D, renderings, graphic layout.
see also: architettibandiera.it
All pictures courtesy of Bandiera Architetti srl
RELAZIONE DI PROGETTO
OBIETTIVI DEL PROGETTO
La storica fabbrica ex Lanerossi e le tematiche connesse al suo recupero
architettonico e riuso funzionale sono assunti, nella presente proposta
progettuale, quali principi fondativi in grado di costituire il
cardine, l’elemento ordinatore, di un nuovo sistema urbano centrale,
capace non solo di accogliere nuove funzioni pubbliche e private, ma di
attuare, nel rapporto tra il costruito e gli spazi di relazione e
interconnessione, l’auspicata ricomposizione con le funzioni storiche
consolidate, attualmente autonome e separate (la chiesa, il municipio,
il parco, la stazione ferroviaria, il sistema scolastico).
Le soluzioni architettoniche illustrate nel progetto sono
necessariamente schematiche in rapporto alla scala urbana della proposta
di intervento. Non sono state sviluppate pertanto soluzioni di
dettaglio, né specifiche indicazioni su materiali e finiture, se non per
quanto utile ad illustrare nella visualizzazione gli obiettivi generali
della proposta.
LA FABBRICA EX LANEROSSI: recupero
architettonico e riuso funzionale
Il recupero proposto per il manufatto storico non ne altera il carattere
di elemento individuale autonomo, mantenendo immutata, sul fronte
stradale principale e lungo l’asse ferroviario, la sua immagine di
spazio delimitato e chiuso, di grande contenitore, e affidando invece ai
fronti interni, in particolare al lato est, le esigenze di apertura e
permeabilità.
Su questo fronte, che corrisponde al fabbricato storico a due piani, il
progetto interviene incrementandone la trasparenza verso l’esterno
mediante il prolungamento a terra delle aperture vetrate, e, al
contempo, ripristinando il disegno originale delle partizioni di
facciata della parte più antica (1911) che risulta parzialmente
compromesso.
La medesima attenzione il progetto pone nel recupero dello spazio
interno, laddove il vecchio indifferenziato contenitore, il grande
spazio, si deve articolare in nuovi e diversificati contenuti, fatti di
funzioni pubbliche e commerciali, di spazi di relazione.
L’inserimento delle partizioni è attento a non compromettere la lettura
tipologica dello spazio interno, dei suoi elementi strutturali ed
architettonici caratteristici: gli accessi, i percorsi, gli spazi
interni ed esterni ai contenitori funzionali, sono articolati in stretta
connessione con il passo serrato delle strutture, in modo da
salvaguardare non soltanto la visibilità degli elementi storici, delle
colonnine in ghisa, delle aperture a shed, ma anche la percezione del
loro ritmo, continuamente iterato, attraverso l’uso, il più possibile
esteso, di partizioni vetrate.
Il progetto degli spazi interni colloca le funzioni commerciali e
direzionali in stretta connessione al sistemi dei percorsi e degli spazi
di relazione, riservando anche all’auditorium una posizione
baricentrica privilegiata; colloca invece perimetralmente le funzioni
pubbliche più specifiche, quali la scuola dell’infanzia, la scuola
elementare, la biblioteca, il poliambulatorio, garantendo loro agevole e
immediata possibilità di uscita verso l’esterno. In particolare le
strutture sanitarie sono collocate in posizione strategica rispetto al
principale sistema dei collegamenti stradali e ferroviari.
La scatola spaziale originaria acquista necessariamente nuova
articolazione, accogliendo anche delle eccezioni: in corrispondenza del
principale spazio di relazione centrale l’intera copertura diviene
trasparente, attribuendo connotazione di piazza coperta a questa ampia
zona punteggiata di colonne; lo spazio dell’auditorium si connota
necessariamente come un volume autonomo emergente dal corpo di fabbrica
ed in esso incastonato, un contenitore traslucido che l’illuminazione
notturna rende luminescente; in corrispondenza dei due complessi
scolastici il contenitore originario viene modificato mediante
sottrazione di volume per costituire i due patii attorno ai quali si
organizzano le funzioni e i percorsi.
Il progetto di recupero prevede di reimpiegare le colonne in ghisa
eliminate nelle zone dei cortili scolastici per ripristinare la
struttura originaria nella parte della fabbrica (sud-ovest) in cui
questa risulta compromessa.
IL SISTEMA DEI PERCORSI E DEGLI SPAZI APERTI
Un ampio percorso pedonale, ortogonale al principale fronte di fabbrica e
adiacente al suo lato est, è il principale asse di connessione del
sistema. Il percorso, che nel suo tratto iniziale è porticato con
copertura vetrata, si prolunga oltre la cortina dell’edificato
connotandosi quale porta d’accesso del nuovo centro, baricentrica
rispetto al sistema delle funzioni pubbliche esistenti (chiesa,
municipio, stazione ferroviaria).
La scelta progettuale di mantenere il volume corrispondente all’ex
abitazione del dirigente Lanerossi, quale contenitore di ulteriori spazi
ad uso del Municipio, ha un significato storico, documentario della
vita funzionale della fabbrica, e un senso urbanistico, quale elemento
di chiusura verso il fronte stradale e di continuità della cortina
edificata, in grado di conferire, per antitesi, maggiore vigore ed
incisività all’asse di penetrazione.
Il percorso coperto non solo costeggia la storica fabbrica, ma si
articola sullo stesso ritmo serrato delle sue coperture, costituendone
un ideale prolungamento, capace di organizzarne permeabilità e
connessioni.
Sul lato opposto il percorso si relaziona alle nuove volumetrie di
progetto. In particolare nel primo tratto è affiancato da elementi
volumetrici puntuali che ne accrescono la forza di penetrazione verso
l’interno. Successivamente il nuovo sistema edificato si allarga in
forma di corte di delimitazione di un ampio spazio pubblico aperto, nel
quale il percorso stesso viene annesso: è la piazza, uno spazio centrale
che fa da contrappunto alle funzioni e relazioni pubbliche che si
articolano all’interno della fabbrica.
Lungo il percorso porticato e nella parte sud della piazza il progetto
colloca gli spazi del mercato, in stretta relazione con le funzioni
commerciali; nella parte nord della piazza si trova un volume di
connessione con i parcheggi al piano interrato e una struttura coperta
ad uso degli esercizi commerciali di bar-ristorazione.
L’asse connettivo principale attraversa l’intera area; una pensilina
metallica aperta verso il parco, utile per l’attesa dell’autobus a
servizio delle scuole, segna il limite della zona pedonale verso nord,
configurando un’ulteriore spazio pubblico aperto centrato sul fulcro
dell’antica ciminiera e animato dal bar-ristorante posto in questa zona
di cerniera tra edificato e parco.
Il progetto, alla scala urbana, prevede anche la possibilità di un
passaggio pedonale in quota sopra la linea ferroviaria, adiacente alla
stazione, oltre la quale è possibile collocare nuovi spazi a parcheggio a
servizio del centro, sull’area dell’ex scalo merci.
NUOVE VOLUMETRIE CENTRALI E FUNZIONI INTEGRATE
Le nuove volumetrie che il progetto dispone in stretta connessione con
gli spazi pubblici di relazione e interconnessione attuano il mix
funzionale che è proprio dei sistemi centrali.
Gli edifici adiacenti e connessi al municipio accolgono il front-office e
i nuovi uffici comunali mentre i fabbricati a corte sulla piazza
dispongono al piano terra le destinazioni commerciali-direzionali, ai
piani superiori quelle residenziali e al piano interrato i parcheggi ad
uso pubblico e privato.
Ampi spazi porticati realizzano la mediazione tra il costruito e lo
spazio pubblico e individuano le connessioni secondarie.
IL PARCO BADEN POWELL
Il ridisegno del parco urbano Baden Powell è volto a realizzare una
continuità connettiva e visiva con il sistema degli spazi aperti
centrali, oltre che ad individuare ed organizzare all’interno di esso
funzioni esistenti e nuove aree tematiche.
Il verde si affaccia a lambire la piazza mentre un filo d’acqua si
dipana dal gomitolo-fontana nel cuore del parco fino a prorompere nel
gioco di getti sequenziali al centro della piazza pedonale. Un filo
della memoria che l’illuminazione notturna a led trasforma in
lana-rossa…
Un percorso diagonale connette il villino Maccà all’ex fabbrica, lungo
la direttrice della storica ciminiera.
Filari d’alberi in continuità con l’edificato della piazza si connotano
come quinte verdi che contribuiscono a individuare le principali aree
tematiche del parco: la zona a giochi per bambini a nord-est, il cinema
all’aperto a sud-est, la zona a verde ad ovest.
Sul fronte nord il terreno viene modellato mediante terrapieni che
fungono da elementi di chiusura visiva del parco, isolandolo dalla
strada.
L’ISOLA RESIDENZIALE
A nord della fabbrica il progetto colloca le volumetrie puramente
residenziali, e le dispone all’interno di un isolato, la cui dimensione
privata è accentuata dalla scelta di porre gli involucri residenziali
sopra una piattaforma sopraelevata di circa 1,5 m; ciò consente anche di
ricavare, in seminterrato, un piano a parcheggio, riducendo le
problematiche idrogeologiche connesse allo scavo.
L’impianto trova le sue ragioni nel rapporto immediato con il contesto:
rispetto alla direttrice ferroviaria i corpi di fabbrica sono disposti a
pettine, riproponendo, su diversa scala, la successione seriale e
serrata delle falde di copertura del manufatto industriale; verso la
fabbrica, e parallelamente ad essa, un elemento volumetrico singolo fa
da contrappunto all’arretramento del manufatto storico, qualificando lo
spazio aperto in cui il progetto colloca le aree scoperte di pertinenza
delle scuole; verso il parco l’edificato si sviluppa linearmente lungo
l’asse di penetrazione principale; rispetto alla strada i nuovi volumi
si costituiscono quali elementi di chiusura dell’intero sistema.
ENERGIA, CONFORT, ECOSOSTENIBILITÀ
La rispondenza ai requisiti di ecosostenibilità è prevista attraverso un
sistema integrato in cui convivono criteri di buon orientamento degli
edifici, utilizzo di consistenti pacchetti di coibentazione
termo-acustica, impiego di materiali naturali e/o a ridotto impatto
ambientale, sfruttamento degli apporti energetici gratuiti e nuove
tecnologie.
I volumi residenziali sono concepiti con logge sul lato sud per favorire
l’ombreggiamento estivo e l’apporto di calore solare invernale,
maggiore isolamento e minime aperture sul lato nord.
La produzione di energia avviene attraverso un sistema centralizzato di
teleriscaldamento alimentato principalmente da un campo geotermico;
volani di accumulo dei fluidi termovettori sono localizzati per edificio
o per gruppi omogenei; campi solari termici integrati sulle coperture
completano il sistema; campi fotovoltaici integrano l’alimentazione
delle pompe di calore centralizzate. Tale sistema può essere esteso
anche ad alimentare gli esistenti edifici pubblici presenti nell’area.
Lo schema grafico contenuto nella tavola 01 illustra, in modo più
esauriente, quanto qui sommariamente descritto.