Il progetto di riqualificazione urbanistica della zona industriale di Vicenza Ovest mira con una serie di interventi sull’edilizia insediata a riqualificare l’area come nuova porta della città. In essa è presente un concentrato di imprese eccellenti e da tempo è in atto un processo di riconversione funzionale che si scontra con alcuni problemi quali il congestionamento delle infrastrutture; la mancanza di servizi alle imprese e alle persone impiegate; la responsabilità di scelte errate sull’ambiente; l’attrito con le norme che regolano le trasformazioni urbane.
Partendo da un’analisi a scala territoriale delle dinamiche produttive in atto negli altri capoluoghi del Veneto dislocati lungo il corridoio europeo 5 per capire che ruolo la città di Vicenza potrà giocare nell’immediato futuro e considerando le premesse del Piano strategico che punta sul richiamo di giovani talenti al servizio dell’imprenditoria, particolarmente dedita allo sviluppo della meccatronica, sul recupero e la salvaguardia del patrimonio ambientale e sulla risoluzione di alcune opere infrastrutturali che migliorino i collegamenti nel proprio territorio abbiamo individuato nel tessuto insediativo tre poli funzionali con una forte potenzialità attrattrice dove sono presenti delle funzioni miste da cui far partire l’operazione di riqualificazione. I tre poli sono: l’ex Lanerossi denominato polo della creatività pensato come un luogo per fare incontrare le idee dei giovani con le imprese; l’area della Fiera dedicato all’esporre inteso come un centro espositivo e di ricerca internazionale per valorizzare il fare a regola d’arte e l’identità del proprio territorio; l’area del casello intesa come un nuovo landmark, un biglietto da visita dell’imprenditorialità vicentina. Sul tessuto edilizio si può operare una riconversione attraverso un patto tra pubblico e privato: l’area privata compresa tra il ciglio stradale e l’edificio può essere ceduta dal soggetto privato al pubblico. In tal modo su questa superficie possono essere realizzati spazi di sosta, di relazione sociale e altri elementi qualificanti che al momento sono carenti, in cambio di premi volumetrici per elevare in altezza la propria attività o della possibilità di usufruire di altre destinazioni d’uso, che la normativa vigente non acconsente. Questo reciproco scambio può innescare dinamiche virtuose dalla razionalizzazione degli spazi e dei flussi di traffico, all’introduzione di sistemi verdi, alla riorganizzazione degli spazi in relazione alle proprie funzioni. A partire da questa proposta il progetto Hardware & Software si propone di indicare attraverso delle suggestioni uno sviluppo possibile per la porta ovest di Vicenza.
In collaborazione con Matteo Marcon e Massimo Masiero