Inaugurazione pubblica sabato 30 novembre 2013 ore 18
spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso
Esposizione
dieci fotografi indagano il paesaggio agrario attraverso immagini e video
Nei primi giorni del dicembre 2012 Steve Bisson, curatore e fondatore di Urbanautica, giornale online di fotografia, e Fondazione Benetton Studi Ricerche hanno riunito i fotografi italiani Luca Capuano, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia, Cristian Guizzo, Milo Montelli, Corrado Piccoli, David Wilson, l’inglese Mitch Karunaratne, il canadese David Pollock, la belga Kirsten Trippaers e il ricercatore spagnolo Ruben Alonso in un workshop a Casa Luisa e Gaetano Cozzi di Zero Branco (Treviso) per indagarne il paesaggio agrario limitrofo. Questo intenso lavoro di una settimana viene raccontato per la prima volta attraverso immagini e video nella mostra Zero Fotografia, progettata dall’architetto Massimiliano Foytik e aperta negli spazi Bomben di Treviso da domenica 1° dicembre 2013 a domenica 12 gennaio 2014.
Inaugurazione pubblica sabato 30 novembre ore 18.
Il titolo quasi provocatoriamente invita il visitatore a interrogarsi sul contributo che la fotografia può dare alla lettura del paesaggio e più in generale a ciò che ci circonda. Ciascun autore ha sviluppato un tema attraverso un percorso di indagine personale: il rapporto tra le tipologie di abitazione e il territorio nel quale si collocano, la memoria, l’impatto dell’infrastruttura “Passante”, le tracce, gli alberi e la vegetazione, la zona industriale, gli allevamenti e le produzioni agricole, i campi, le acque e le infrastrutture, e, infine, le strade, sono stati i fili conduttori della ricerca dei dieci fotografi, ciascuno chiamato a portare un proprio contributo alla riflessione sulle modificazioni del paesaggio fra passato, presente e futuro, con il proprio stile e la propria sensibilità.
«In questo senso il workshop» spiega Steve Bisson «ha raccolto ben oltre le aspettative iniziali, stimolando i partecipanti a esprimere la loro personalità, non limitandosi al piano descrittivo. Siamo consapevoli che molto di ciò che ci arriva da lontano non è del tutto perduto, e va per questo testimoniato. Tuttavia non dimentichiamoci del presente, di chi siamo, e di dove stiamo andando, del futuro. È indispensabile per questo conservare una capacità progettuale. Ciascun fotografo porta una propria lettura del tema assegnato, una interpretazione autorale». Le immagini in mostra saranno affiancate da interviste con i fotografi, realizzate durante il workshop da Bisson assieme al ricercatore Ruben Alonso e in post produzione con il supporto di Elisabetta Tasca. Il lavoro si è svolto in tre distinte fasi: all’inizio, in mezzo e alla fine del percorso. Questo materiale in itinere risulta dunque prezioso per osservare come si è evoluta nei partecipanti la percezione della campagna di Zero Branco e conseguentemente l’impronta del progetto fotografico.
«Casa Luisa e Gaetano Cozzi, immersa in otto ettari di terreno agricolo» spiega Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche «ci è parsa, con la sua vocazione di laboratorio di paesaggio agrario, la sede ideale per un’iniziativa di indagine sulle modificazioni del territorio. Un tema da sempre caro al lavoro della Fondazione, che questa volta abbiamo voluto affrontare, grazie alla collaborazione di Urbanautica, attraverso il mezzo della fotografia, utile per una riflessione sulla trasformazione progressiva dei territori rurali e per mettere in evidenza alcuni temi critici dell’area in esame».
«Perché, innanzitutto» spiega Steve Bisson parlando del progetto «la risposta è piuttosto semplice e sta in ciò che vediamo quotidianamente dal finestrino del treno o della macchina spostandoci da un centro storico e l’altro. Il “lato B”, il paesaggio che nella seconda metà del Novecento è stato sottoposto a un trattamento intensivo di cementificazione senza precedenti. Le ragioni e gli esiti di questa rapidissima e spesso disordinata trasformazione del paesaggio agrario sono stati esaminati da studiosi di varia estrazione. Inutile richiamare i numerosi contributi della Fondazione Benetton in questo senso. Nonostante ciò questo processo continua, seppure attenuato dalla crisi del settore edilizio, aldilà delle conferenze e dei dibattiti elettorali. Nel mentre, tuttavia, in Veneto come in altre regioni d’Italia, una cerchia crescente di fotografi, molti dei quali architetti, ha iniziato a investigare criticamente questo fenomeno mediante la fotografia. E non si tratta solo di una reazione al collettivo senso di impotenza che si vive nell’osservare il proliferare della “capannite” o delle nuove “topolinia”. C’è di più, c’è il bisogno di testimoniare, di raccontare, archiviare quanto sta accadendo. C’è la voglia di confrontarsi non più solo con gli esperti, ma con la gente comune e di farlo con linguaggi nuovi, più immediati ma non per questo banali. Urbanautica, giornale online di fotografia nato nel trevigiano e primo publisher indipendente di fotografia contemporanea al mondo, da qualche anno si è fatto portavoce di questo nuovo sentire anche rispetto alle istituzioni del territorio».
Zero Fotografia
Dal 1 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014. Dal martedì al venerdì, dalle 15:00 alle 20:00. Sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00. Inaugurazione pubblica il 30 novembre alle 18:00. Chiuso il 24, 25, 26, 31 dicembre 2013 e il 1° gennaio 2014. Ingresso gratuito.
Info: Fondazione Benetton Studi Ricerche: tel. 0422.5121, www.fbsr.it
Urbanautica: info@urbanautica.com, www.urbanautica.com
OPENING SATURDAY 30th NOVEMBER, h. 18.30
spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso
exhibition
ten photographers investigate the rural landscape through images and video
In early December 2012 Steve Bisson, curator and founder of Urbanautica, an online journal of photography and Benetton Foundation brought together Italian photographers Luca Capuano, Laura De Marco, Giuseppe De Mattia, Cristian Guizzo, Milo Montelli, Corrado Piccoli, David Wilson , Mitch Karunaratne (British)David Pollock (Canadian), Kirsten Trippaers (Belgian) and the Spanish researcher Ruben Alonso in a workshop at Casa Luisa and Gaetano Cozzi of Zero Branco (Treviso) to investigate the neighboring agricultural landscape.
This intensive one week’s work has its first public exposure through images and videos in the exhibition Zero Fotografia, designed by architect Massimiliano Foytik. It will be on exhibit at ‘spazi Bomben’ of Treviso from Sunday 1 December 2013 through Sunday, January 12, 2014. Public Opening Saturday, November 30 at 18:00. The title almost provocatively invites the visitor to question the contribution that photography can give to the reading of the landscape and, more generally, to what surrounds us. Each author has developed a theme through a process of personal investigation: the relationship between the types of housing and the environment in which they are placed, memories and traces, the impact of the infrastructure of the highway “Passante”, trees and vegetation, the industrial area, livestock and agricultural crops, fields, water and infrastructure, and finally the roads. These were the threads of research of the ten photographers. Each were called upon to make a contribution as a reflection on the modifications of the landscape between past, present and future with their own style and sensitivity.
«In this sense the workshop» explains Steve Bisson «has developed well beyond the initial expectations, encouraging participants to express their personality and not merely observe at the descriptive level. We are aware that much of what comes to us from the past is not entirely lost, and for this reason it must be witnessed. However let’s not forget the present, who we are, and where we are going, the future. It is essential, therefore, to keep alive our design skills. Each photographer brings his own reading of the assigned theme, an authorial interpretation.»
The images in the exhibition will be supplemented by interviews with the photographers, made during the workshop by the curator Steve Bisson together with the researcher Ruben Alonso and post produced with the support of Elisabetta Tasca. The work was carried out in three distinct phases: beginning, middle and end of the workshop. This material in progress is therefore valuable to observe how the perception of the countryside of Zero Branco has evolved within the participants and consequently the footprint of their photographic project.
«Casa Luisa and Gaetano Cozzi, surrounded by eight acres of agricultural land» explains Marco Tamaro, director of the Fondazione Benetton Studi Ricerche «seemed to us, with its purpose as a laboratory of agricultural landscape, the ideal venue for such an initiative of investigation on the modifications of the land.
A theme that has always been dear to the Foundation’s work and that this time we wanted to explore, thanks to the collaboration of Urbanautica, through the medium of photography. A useful medium for thinking about the progressive transformation of rural areas and to highlight some of the critical issues of the area in question.»
«Firstly, why?» explains Steve Bisson talking about the project, «the answer is quite simple and lies in what we see every day from the window of the train or the car while moving from one historical centre to another.
The “B side” of this landscape is that in the second half of the twentieth century it has been subjected to an unprecedented intensive treatment of overbuilding. The reasons and the results of this rapid and often chaotic transformation of the agricultural landscape were examined by scholars from different backgrounds. It is needless to recall the many contributions of Fondazione Benetton Studi Ricerche in this regard. Nevertheless this process continues, albeit attenuated by the crisis of the construction sector, despite lectures and election debates. In the meantime, however, in the Veneto region, as in other regions of Italy, a growing circle of photographers, many of them architects, began to critically investigate this phenomenon through the means of photography. And it’s not just a reaction to the collective sense of helplessness that is experienced while observing the proliferation of “Capannite”* or the new examples of “Mouseton”. There’s more, there is the need to witness, to tell, to archive what is happening. There is the desire to communicate not only with the experts, but with the common people and to do so with new languages that are more immediate yet not trivial. Urba-
nautica, an online journal of photography was founded in Treviso and became a top independent publisher of contemporary photography. Within a few years it became a megaphone of this new thinking with special regard toward local institutions.»
* “Capannite” comes from “Capannone” (a big “Capanna” or cabin) the typical industrial building of the region. The word “Capannite” stands for an endemic spread of this type of settlement in the landscape.
Zero Fotografia
From December 1st 2013 through January 12, 2014. Tuesday - Friday from 15:00 - 20:00. Saturday andSunday from 10:00 to 20:00. Opening saturday November 30, at 18:00. Exhibition is closed December 24, 25, 26, 31 2013 and January 1st. Free entrance.
Info: Fondazione Benetton Studi Ricerche: ++39-0422.5121, www.fbsr.it
Urbanautica: info@urbanautica.com, www.urbanautica.com